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Alpinismo: nuova via sulla Croda Rossa di Braies per Senfter e Moser

Posted on August 28, 2019

In 5 giorni di arrampicata, suddivisi tra dicembre a marzo, gli altoatesini Arnold Senfter e Martin Moser hanno realizzato Clean é Morto (VII/A3 e 8a), nuova via sulla parete Nord dell’anticima della Croda Rossa (3.146m), nelle Dolomiti di Braies in Alta Pusteria.






In 5 giorni di arrampicata, suddivisi tra dicembre a marzo scorsi, Arnold Senfter e Martin Moser hanno realizzato una nuova via sulla parete Nord dell’anticima della Croda Rossa (3.146m), nelle Dolomiti di Braies in Alta Pusteria. Clean è Morto ‘misura’ 6 lunghezze per una difficoltà proposta di VII/A3 e8A. Ma, soprattutto, è stata salita dai due alpinisti altoatesini utilizzando solo protezioni veloci, senza uso di spit e chiodi (da qui ovviamente il nome).

“Su Clean è Morto” spiega Martin Moser “non abbiamo usato nessun chiodo o spit ed è stata tutta aperta solo con nut e friend. Poi, abbiamo tolto tutto anche sulle soste. Non volevamo usare né spit, né chiodi perché le fessure sono perfette per una clean climb”. Un’arrampicata ‘pulita’, continua Martin, che: “abbiamo affrontato per un ‘divertimento’ invernale. E su cui abbiamo sperimentato che non è solo la difficoltà di una salita quello che può dare soddisfazione, ma anche che qualche spit o chiodo in meno aumenterebbero la qualità di molte vie”. Conclude così Martin: “Oggi conta solo il grado, il resto é uguale. Ma con lo spit sotto l´ombelico ognuno può salire dappertutto”.

Ora i due, per la prossima estate, programmano la rotpunkt della loro via.. intanto lanciano il loro messaggio clean, ovvero uno degli stili (belli) per interpretare l’arrampicata in parete.

CLEAN E’ MORTO, CLEAN E’ BELLO
di Martin Moser e Arnold Senfter

“Aprire una nuova via d´inverno sulla Croda Rossa di Braies… l´idea é nata pensando ad un viaggio in Patagonia. Le fessure sono perfette e fatte per un clean climb perciò non volevo usare né spit, né chiodi. Il viaggio, poi, si é perso, ma l`idea dell’invernale no. In Arnold Senfter di San Candido ho trovato un forte compagno: le fessure sono il suo pane! Così siamo partiti per la Croda Rossa.

Il primo giorno comincia Arnold. Fa meno 13 gradi e soffia un vento bestiale, ma riesce a finire tutta la lunghezza e, cosa ancora più importante, riesce a costruire una sosta solo con nut e friend. Alcuni giorni dopo la pelle delle dita di Arnold si “scioglie”… ha preso troppo freddo!!

La seconda lunghezza é mia. La fessura si perde a metà e finisce in una piccola pancetta. Prima di arrivare a questo punto devo salire su un pilastrino friabilissimo, il brutto é che devo metterci dietro anche i nut.
Quindi, se cado tiro fuori il pilastro e anche le protezioni. Che merda. Dopo qualche sudata mi ci ritrovo sopra: voglio mettere un friend in un buco, ma non ho la misura giusta. Sto sudando da paura. Mi vedo già cadere, verso il vuoto insieme con il piastrino… Ma, per fortuna, mi entra il mio friend più vecchio! Jeehh! Arnold mi cala. Basta per oggi, non ce lo faccio più. Anche se mancano solo 3 metri.

Il giorno dopo provo prima a sinistra, poi di nuovo a destra sul pilastrino conosciuto. Ma questa volta sono attrezzato fino ai denti e mi posso proteggere bene. Arriva la pancetta. Mi metto su un unico camalot verde infilato in un piccolo buco, e lo carico infilando il piede in una fettuccia. Deve tenere tutto il mio peso. Sento rompersi i piccoli spigoli del buco… Adesso o mai più, penso: mi alzo, metto il piede ancora più alto e così posso posizionare un nuovo friend in un buco che non vedo neanche tanto bene. Senza lasciarmi prendere dal dubbio lo tiro e… il passaggio chiave é sotto di me. Faccio sosta con nut e friend, anche se non c’è neanche una protezione che tenga bene… tanto è uguale: é già sera e andiamo a casa.

La prossima lunghezza tocca ad Arnold che, prima di tutto completa la mia brutta sosta. Siamo sul punto piú strapiombante della parete. La neve qua non arriva. Ma l’umidità ha steso un sottile strato di ghiaccio sulla roccia, e i friend e i nut non tengono bene. Ma Arnold arrampica veloce e riesce di fare una sosta molto buona.

Adesso abbiamo fatto tutta la parte strapiombante, e rimangono circa 2 lunghezze di placca. Parto io e faccio un tiro di 60 metri. La neve riempie ogni fessura, le dita sanguinano dappertutto e sto in un canale friabilissimo. Per fortuna il freddo congela “la sabbia” e cosi non cado fuori. Ma la mia sosta é nuovamente una merda… Fisso la corda statica e Arnold sale utilizzandola. Cosi siamo più veloci. Da qui non possiamo più tornare indietro: dobbiamo uscire oggi, ed é già tardi. Con una mano tiro la statica e con l´altra assicuro… ho paura che salti via tutto.

Arnold non guarda neanche un secondo la sosta, tira subito avanti. Deve traversare un tratto pieno di neve trasportata qui dal vento. Se parte la valanga… Arnold entra “al volo” in parete… Per fortuna non succede nulla e trova una sosta di un’altra via, con spit… Li é finita anche la parete e la nostra nuova via. Ci caliamo di notte sulla via spittata. Il houlbag é pieno di nut, friend, moschettoni… gli sci si piegano come se fossero di plastica. Scendiamo dalla parete e alle dieci siamo a valle. Oggi non la facciamo più la grande festa: siamo distrutti.

La via ha 6 lunghezze di corda, la 2a e 3a sono molto strapiombanti. Su tutta la via abbiamo usato solo nut e friend, neanche un chiodo. Non si trova nessun materiale in parete, tranne alcuni nut. La via parte 10 metri a destra della fessura Nord di Gargitter.

La nostra motivazione era quella di fare una via senza spit e chiodi. E’ giusto che una fessura si protegge meglio di una placca, ma pensiamo che attualmente la tendenza delle nuove vie super – attrezzate con spit bisogna ripensare. Il “comfort” di uno spit é per molti arrampicatori la porta per una nuova parete. Ma crediamo che il loro uso debba essere ben giustificato e “argomentato”. Abbiamo visto che una via – anche con una difficoltà sotto il high end, ma con protezioni variabili – può essere molto più impegnativa e soddisfacente.

Un grazie a Salewa e Scarpa!

Arnold Senfter e Martin Moser, inverno 05/06

portfolio


SCHEDA VIA
anticima Croda Rossa (3.146 mt), Dolomiti di Braies – Alta Pusteria
Clean é Morto (Clean Isch Tot)
Apritori: Martin Moser e Arnold Senfter inverno 05/06
difficoltà: VII/A3 e8A
materiale: nut e friend in tutte le misure (due set). Corda doppia. friend anche in misure molto grandi.
discesa: in doppia sulla via, a destra, di Steiner/Felderer (soste con spit) oppure a piedi
note: la via è stata aperta da dicembre – marzo, 5 giorni in parete. Non sono stati usati chiodi o spit, è stato tutto aperto solo con nut e friend. In parete non è rimasto nulla, comprese le soste.

Nella foto in alto a sx: risalita in jumar.
dall’alto: Arnold Senfter e Martin Moser; Arnold Senfter sul terzo tiro; all’attacco; Martin Moser sul tiro chiave (ph arch. Martin Moser).

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